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L’Arpacal, con il direttore generale Domenico Pappaterra e il direttore scientifico Michelangelo Iannone, ha partecipato al confronto sui siti inquinati e delle bonifiche che si è svolto lunedì scorso a Roma, nella sala Zuccari del Senato della Repubblica, su iniziativa della Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA) e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e il patrocinio, tra gli altri enti, del MITE.

Dal quadro generale, è emerso come le bonifiche dei territori, in cui il livello di rischio è certificato dalla presenza di contaminanti oltre soglia, sia un’attività che può ricevere uno straordinario impulso dal corretto utilizzo dei fondi del Pnrr.

Gli interventi di  Stefano Laporta, Presidente del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA) e di Ispra, e del Generale Giuseppe Vadalà, Commissario nazionale per le bonifiche, hanno entrambi riconosciuto il ruolo essenziale delle agenzie ambientali, e in particolare dell’Arpacal che sul tema delle bonifiche dei siti inquinati sta svolgendo un ruolo attivo, di supporto sia alla struttura del Commissario nazionale, che ha competenza esclusiva sui Siti in infrazione, sia per i Siti interesse nazionale (SIN); in quest’ultimo caso, Arpacal, in particolare a Crotone, area maggiormente interessata da questo tipo di aree, sta portando avanti complesse attività per la bonifica (interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza/bonifica dei suoli e acque di falda) rallentate dalla mancata nomina del Commissario nazionale dei SIN.

Nelle interviste registrate dall’Istituto che ha organizzato il confronto, il direttore Pappaterra ha messo in evidenza come, in Calabria, il tema delle bonifiche faccia registrare una proficua attività di supporto da parte dei tecnici Arpacal. In particolare, con la struttura del Commissario nazionale, Generale Giuseppe Vadalà che sta attuando il Piano in maniera precisa e puntuale.

“Le bonifiche – ha spiegato alla stampa Michelangelo Iannone – consentono di recuperare l’utilizzo di suolo e rappresentano un tema centrale per la sicurezza del territorio, per la salute dei cittadini e, soprattutto, per la tutela della risorsa “acqua”. Da questa prospettiva il tema delle bonifiche va considerato per la sua molteplice valenza, tenendo conto del benessere ambientale e sociale con l’obiettivo sia di recuperare parte del territorio alla fruizione della popolazione sia di recuperare una parte del territorio alla buona salute della popolazione”. “Con il Generale Vadalà e l’Istituto Superiore di Sanità- ha dichiarato il direttore scientifico – come agenzia ambientale, stiamo programmando la valutazione dello stato di salute della popolazione di questi territori perché riteniamo inscindibile per la piena protezione ambientale garantire anche una sorveglianza sanitaria”.

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